Lingue antiche: il cinese e il latino, le relazioni

Traduttrice Cinese Lin YuNews

lingua cinese

L’origine della lingua cinese risale alla dinastia Shang (商朝, XVI-XI secolo a.C.) e si è evoluta durante i millenni fino a oggi, mentre il latino era la lingua ufficiale dell’impero romano (I secolo a.C. – V secolo d.C.).

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Prendo come riferimento il latino perché molte lingue parlate oggi in Europa derivano da essa, come Italiano, Francese, Romeno, Portoghese, Spagnolo, Catalano. Queste avendo la stessa origine di lingue neolatine, si somigliano tra di loro sia per quanto riguarda la logica sottostante, che per quanto riguarda la struttura delle frasi, infatti, più che le lingue in sé, sono questi i punti fondamentali che determinano il grado di difficoltà di una traduzione, e ciò comporta anche una certa facilità nell’apprendimento, per chi conoscesse già una delle altre lingue neolatine.
Mote parole nelle lingue neolatine sono tra di loro simili:

Latino: vinium; italiano: vino; francese: vin; spagnolo: vino; portoghese: vinho; rumeno: vin.
Latino: novum; italiano: nuovo; francese: neuf; spagnolo: nuevo; portoghese: novo; rumeno: nou.

La relazione tra il latino e le attuali lingue europee è simile a quella che c’è tra il cinese mandarino e i dialetti parlati nelle varie province della Cina, a volte le diversità tra un dialetto cinese e un altro sono persino più vaste che nelle lingue europee tra di loro, l’unica differenza è che mentre oggi il latino è una lingua morta, il cinese mandarino è la lingua più parlata del mondo.

antica Cina
Facendo poi un confronto tra la lingua italiana e la lingua cinese, l’italiano ha una struttura molto complessa, con le sue proposizioni principali, le coordinate, e le subordinate, che spesso rendono le frasi lunghissime, ha anche i verbi da accordarsi nel genere e nel numero con il soggetto e il complemento oggetto, oltre che con il tempo, il cinese è invece una lingua molto sintetica, i verbi sono neutri, non indicano né il genere, né il numero, né devono essere coniugati. La logica sottostante queste due lingue sono completamente diverse.
Fin dall’antichità i poeti cinesi amano descrivere nei loro poemi situazioni e paesaggi con pochi caratteri.
Ad esempio il:

《出塞》 王昌龄

秦时明月汉时关
万里长征人未还
但使龙城飞将在
不教胡马度阴山

《Sulla frontiera》di Wang Changling (698 – 756)

Dalla dinastia Qin alla dinastia Han la luna continua ora come allora a illuminare le frontiere;
Coloro che sono entrati nell’esercito, dopo aver marciato per molte miglia oltre le frontiere non sono ancora di ritorno;
Se oggi c’è ancora il generale Li Guang (Il generale della Dinastia Han, soprannominato dai nemici “Il Generale Volante”) che sta di guardia alla frontiera;
Non permetterebbe all’armata nemica di oltrepassare le montagne Yin.

Come si può notare quello che in cinese sono pochi ideogrammi, tradotto in italiano c’è bisogno di molte più parole per descrivere gli stessi concetti.