Dambisa Moyo: è la Cina il nuovo idolo per le economie emergenti?

Traduttrice Cinese Lin YuNews

Questo è la conferenza TED fatto da Dabisa Moyo nel Giugno 2013:

“Dammi la libertà o dammi la morte” quando Patrick Henry, il governatore della Virginia disse queste parole nel 1775, non avrebbe mai immaginato quanto questo avrebbe significato per le generazioni americane a venire.

All’epoca, queste parole furono accantonate e lanciate contro gli inglesi, ma negli ultimi 200 anni, sono diventati l’incarnazione degli ideali nei quali la maggior parte degli occidentali credono, che la libertà è il valore più caro, e che il miglior sistema politica ed economica hanno la libertà incorporata in essa.

Chi può biasimarli? Nei centinaia di anni passati, la combinazione tra democrazia liberale e capitalismo privato hanno aiutato a catapultare gli Stati Uniti e gli Stati occidentali a nuovi livelli di sviluppo economico.

Negli Stati Uniti nei centinaia di anni passati, i redditi sono cresciuti di 30 volte, e centinaia di migliaia di persone sono uscite dalla povertà. Nel frattempo l’ingegnosità e l’innovazione americana hanno stimolato l’industrializzazione, e hanno aiutato anche nella creazione e nella costruzione di oggetti come elettrodomestici, come frigoriferi e televisori, veicoli a motori e anche i telefonini mobili nelle vostre tasche.

Non sorprende, dunque, che anche nel profondo della crisi del capitalismo privato, il presidente Obama disse, “la domanda davanti a noi [non è] se il mercato è una forza nel bene o nel male. Il suo potere di generare benessere ed accrescere la libertà è ineguagliabile.”

Inoltre, c’è un comprensibile e ben radicata presunzione tra gli occidentali, che tutto il mondo deciderà di adottare il capitalismo privato come il modello di crescita economica, di democrazia liberale e continuerà a dare la priorità ai diritti politici rispetto ai diritti economici.

Comunque, per i molti che vivono in mercati emergenti, questo è un illusione, e anche se la Dichiarazione universale dei diritti del uomo, che era stato firmato nel 1948 e adottato all’unanimità, ha mascherato una frattura che era emersa tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, e le credenze ideologiche tra i diritti politici ed economici. Questa frattura sta soltanto crescendo e ampliando.

Oggi, molte persone che vivono in mercati emergenti, dove il 90 percento di popolazione mondiale vive, credono che l’ossessione del occidente riguardo ai diritti politici non è pertinente, e che la cosa realmente importante sia ottenere del cibo, un riparo, educazione e l’assistenza sanitaria.

“Dammi la libertà o dammi la morte” va benissimo se ve lo potete permettere, ma se stai vivendo con meno di un dollaro al giorno, sei troppo occupato a tentare di sopravvivere e a provvedere alla tua famiglia per spendere il tuo tempo andando in giro a proclamare e difendere la democrazia.

Adesso, io so che molta gente in questa stanza e nel mondo penseranno “bene davvero, questo è difficile da afferrare” perché il capitalismo privato e la democrazia liberale sono concetti sacrosanti. Ma chiedo a voi oggi, che cosa fareste se dovresti scegliere? Se avreste dovuto scegliere tra un tetto sopra la testa e il diritto di voto?

Nei ultimi 10 anni ho avuto il privilegio di viaggiare in più di 60 paesi, molti di essi nel mercato emergente, nell’America latina, Asia, e nel mio stesso continente Africa. Ho incontrato presidenti, dissidenti, responsabili politici, avvocati, insegnanti, dottori e uomini di strada, e attraverso queste conversazioni è divenuto chiaro per me che molte persone nei mercati emergenti credono che c’è effettivamente una frattura tra la gente che crede ideologicamente in termini politici ed economici nel occidente e quelle persone che credono nel resto del mondo.

Adesso, non fraintendetemi, non sto dicendo che le persone nei mercati emergenti non capiscono la democrazia, nemmeno che idealmente non vorrebbero scegliere il loro presidente o i loro leaders, certo che lo vorrebbero. Comunque, sto dicendo che tutto sommato la loro preoccupazione riguarda più  da dove proverranno i miglioramenti nel tenore di vita, e come i loro governi saranno in grado di ottenerli, rispetto a se il governo sia stato eletto dalla democrazia.

Il nocciolo della questione è che questo è diventato una questione veramente attuale, perché per la prima volta dopo tanto tempo si è presentato una vera minaccia al sistema ideologico del occidente riguardo la politica e l’economia, e questo è un sistema che è rappresentato dalla Cina.

E anziché avere capitalismo privato, loro hanno il capitalismo statale, invece del democrazia liberale non hanno privilegiato il sistema democratico, e hanno anche deciso di privilegiare i diritti economici rispetto ai diritti politici.

Vi faccio notare questo oggi, questo sistema rappresentato dalla Cina, che sta prendendo piede fra la gente nel mercato emergente come il sistema da seguire, perché credono in misura crescente che esso è il sistema che prometterà un aumento del tenore di vita, migliore e rapido nel più breve tempo possibile. 

Se me lo permettete, spenderò pochi minuti per spiegarvi in primo luogo, perché economicamente sono convinti di ciò.

Prima di tutto, è il performance economico della Cina negli ultimi 30 anni. E’ stato in grado di produrre una crescita economica da record, e di portare concretamente molte persone fuori dalla povertà, specificamente intaccando in modo significativo la povertà, conducendo oltre 300 milioni di persone fuori dall’indigenza.

Non è solo nell’economia, ma è anche in termini di tenore di vita. Osserviamo questo in Cina, 28 percento della popolazione hanno avuto accesso alla scuola secondaria (1970), oggi è quasi il 82 percento. Così nella sua totalità, lo sviluppo economico era stato abbastanza significativo.

Secondo, la Cina è stato in grado di migliorare in modo significativo la disparità del suo reddito, senza cambiare la struttura politica.

Oggi, Gli Stati Uniti e la Cina sono le due economie principali nel mondo, hanno sistemi politici molto diversi, e differenti sono i sistemi economici, uno con il capitalismo privato, l’altro a grandi linee con il capitalismo statale.

Comunque, questi due paesi hanno un identico coefficiente di Gini, che è un indicatore della diseguaglianza nella distribuzione di reddito, forse la cosa che disturba maggiormente è che la parità di reddito in Cina sta migliorando in tempi recenti, mentre quella negli Stati Uniti sta diminuendo.

Terzo, la gente nei mercati emergenti guardano lo stupefacente e leggendario sviluppo delle infrastrutture cinesi, questo non riguarda solo la costruzione di strade e porti e linee ferroviarie nel suo stesso paese, è in grado di costruire 85.000 kilometri di rete stradale in Cina, che supera quella dei Stati Uniti, ma anche se guardi i posti come Africa, la Cina è stato in grado di asfaltare la distanza dalla città del capo al Cairo, che sono 9.000 miglia, tre volte la distanza tra New York e la California.

Adesso questo è qualcosa che la gente può vedere e indicare, forse non è una sorpresa che nel 2007 in un sondaggio del Pew, quando erano stati intervistati, gli Africani in 10 paesi, con un ampio margine di ben 98 percento, dissero che i cinesi stavano facendo cose stupefacenti per migliorare le loro condizioni di vita.

Infine, la Cina sta anche fornendo soluzioni innovative sui problemi sociali della vecchiaia che il mondo deve affrontare. Se visiti Mogadiscio, Città del Messico o Mumbai trovi che infrastrutture fatiscenti e la logistica continua ad essere un ostacolo per la consegna di medicine e assistenza sanitaria nelle aree rurali, però attraverso una rete di imprese statali, i cinesi sono stati in grado di addentrarsi in queste aree rurali, usando le loro aziende per aiutare a erogare queste soluzioni sanitarie.

Signore e signori, non è una sorpresa che nel mondo, la gente stanno puntando a cosa fa la Cina e dice “Mi piace questo. Voglio questo. Voglio essere in grado di fare le cose che sta facendo la Cina. Questo è il sistema che sembra funzionare.”

Sono qui anche per dirvi, che ci vogliono un sacco di cambiamenti intorno a cosa la Cina sta facendo in atteggiamento democratico. In particolare, ci sono dubbi crescenti fra le popolazioni nei mercati emergenti, che credono ora che la democrazia non rappresenti più un prerequisito per la crescita economica, infatti, paesi come Taiwan, Singapore, Cile, non solo la Cina, hanno mostrato che in realtà è la crescita economica ad essere un prerequisito per la democrazia.

In uno studio recente, le prove hanno mostrato che il reddito è il fattore più determinante di quanto la democrazia può durare.

Gli studi dimostrarono che se il vostro reddito pro capite è di circa 1000 dollari all’anno, la vostra democrazia durerà circa 8 anni e mezzo, se il vostro reddito pro capite è tra i 2000 e 4000 dollari all’anno, allora rischi di avere solo 33 anni di democrazia, e solo se il tuo reddito pro capite supera 6.000 dollari all’anno, avrete la democrazia, qualunque cosa succeda.

Questo cosa ci sta dicendo? Che abbiamo bisogno di stabilire per prima una classe media, che sia in grado di esercitare il controllo sul governo, ma forse ci sta dicendo anche che avremmo dovuto preoccuparci riguardo all’andare in giro nel mondo e imporre la democrazia, perché in definitiva corriamo il rischio avere delle democrazie illiberali, democrazie che in un certo senso possono essere peggiori rispetto ai governi autoritari, di cui tentano di sostituire.

Le prove circa la democrazia illiberale è abbastanza demoralizzante. Freedom House riscontra che sebbene il 50 percento dei paesi nel mondo oggi sono democratici, il 70 percento di questi paesi sono illiberali, nel senso che la popolazione non ha la libertà di parola, o la libertà di movimento.

Ma anche, abbiamo scoperto da Freedom House, in uno studio che hanno pubblicato lo scorso anno, che la libertà è in declino ogni anno negli ultimi sette anni.

Cosa significa questo? E’ che le persone come me, che hanno a cuore la democrazia liberale, dovrebbero trovare una via più sostenibile per assicurare che avremmo una forma di sostegno della democrazia in senso liberale e che abbia le sue radici nell’economia.

Ma questo dice anche che mentre la Cina sta diventando la più grande economia nel mondo, qualcosa che secondo gli esperti succederà nel 2016, questa frattura tra le ideologie politiche ed economiche del Occidente e del resto del mondo probabilmente si allargherà.

Come sarebbe quel mondo? Bene, il mondo potrebbe avere una maggiore coinvolgimento dello Stato e un capitalismo statale, un maggiore protezionismo dello stato-nazione, ma anche, come ho appena sottolineato un attimo fa, i diritti politici e i diritti individuali sempre in calo.

La domanda che sorge a noi in generale è, allora cosa dovrebbe fare l’Occidente? Io suggerisco due opzioni, l’Occidente può o competere o cooperare.

Se l’Occidente sceglie di competere con il modello cinese, ed effettivamente continuare a tentare e a promuovere un piano del capitalismo privato e democrazia liberale nel mondo, questo è fondamentalmente andare contro corrente, ma sarebbe anche una presa di posizione naturale per l’Occidente, perché in molti casi è l’antitesi del modello cinese, di de-privilegiare la democrazia, e del capitalismo di stato.

Ora il nocciolo della questione è se l’Occidente decide di competere creerà una maggiore rottura.

L’altra opzione per l’Occidente è di cooperare, e con cooperare intendo dare ai paesi dei mercati emergenti la flessibilità per capire in modo organico quale sistema politico ed economico funziona meglio per loro.

Sono sicura che qualcuno di voi nella stanza penserà, bene, è come cedere alla Cina, e in alte parole, questo è un modo per l’Occidente di retrocedere alla seconda fila.

Ma ritengo che se US e gli stati europei vogliono avere ancora un influenza globale, dovrebbero considerare la possibilità di cooperare nel breve periodo in modo da competere, quindi, dovrebbero focalizzarsi più aggressivamente sui risultati economici, per aiutare a creare una classe media e perciò essere in grado di controllare il governo e creare le democrazie che vogliamo veramente.

Il nocciolo della questione è che invece di andare in giro nel mondo e ammonire paesi per essersi relazionati con la Cina, l’Occidente dovrebbe incoraggiare la propria economia per entrare in commercio e investire in queste regioni.

Anziché criticare la Cina per cattivi comportamenti, l’Occidente dovrebbe mostrare perché il loro stesso sistema politico ed economico sia quello migliore, e invece di imporre la democrazia nel mondo, forse l’Occidente dovrebbe rileggere qualche pagina del suo libro di storia e ricordare che ci vuole molta pazienza per sviluppare i modelli e i sistemi che ha oggi.

Infatti, il giudice della Corte suprema Stephen Breyer ci ricorda che gli Stati Uniti hanno impiegato quasi 170 anni, da quando la Costituzione fu sancita, per raggiungere la parità dei diritti negli US.

Alcune persone potrebbe sostenere che oggi non vi è ancora la parità di diritti, infatti, ci sono gruppi che potrebbero argomentare che la legge non li garantisce ancora  l’uguaglianza davanti alla legge.

Nel migliore dei casi, il modello occidentale parla per se, è il modello che porta cibo in tavola, il frigorifero, e porta l’uomo sulla luna, ma il punto della questione è, sebbene la gente addietro nel tempo sono soliti indicare i paesi occidentali e dire “Voglio quello, mi piace quello”, ora c’è un nuovo arrivato in città, nella forma di un paese, la Cina.

Oggi, le generazioni guardano la Cina e dicono “la Cina può produrre infrastrutture, la Cina può produrre la crescita economica, e ci piace questo”, perché, in fin dei conti, la questione davanti a noi e davanti ai sette miliardi di persone sul pianeta è: come possiamo creare prosperità?

Persone che si preoccupano, e si gireranno verso il modello politico ed economico in modo razionale, verso quelli modelli che assicureranno migliori standard di vita nel più breve tempo possibile.

Quando uscirete da qui oggi, mi piacerebbe lasciarvi un messaggio molto personale, è quello che io credo che dovremmo fare come individui e si tratta di avere davvero una mentalità aperta, aperte al fatto che i nostri desideri e sogni di creare prosperità per le persone nel mondo, di combattere in modo significativo la povertà per centinaia di milioni di persone, dovrà essere basata sull’apertura mentale, perché questi sistemi hanno aspetti positivi e hanno aspetti negativi.

Giusto per fare un esempio, sono andata a prendere i miei annali, c’era una mia foto. Ero nata e cresciuta in Zambia nel 1969, all’epoca della mia nascita, non si rilasciavano certificati di nascita ai neri, e quella legge cambiò solo nel 1973. Questo è un affidavit dal governo di Zambia.

Vi porto questo per dirvi che in 40 anni sono passata dal non essere riconosciuta come essere umano, a stare oggi di fronte al pubblico illustre di TED, per parlarvi dei miei punti di vista.

Su questa linea possiamo aumentare la crescita economica, possiamo attaccare la povertà in modo significativo, ma richiede anche che guadiamo ai nostri principi, principi e censure con cui siamo cresciuti, riguardo alla democrazia, riguardo al capitalismo privato, riguardo a cosa produce la crescita economica, cosa riduce la povertà e porta alla libertà. Forse dovremmo strappare quei libri e cominciare a prestare attenzione alle altre opzioni ed essere di mentalità aperta per vedere la verità.

In definitiva, si tratta di trasformare il mondo e farlo diventare un posto migliore.

Grazie mille.