L'influenza della lingua cinese in Corea

Traduttrice Cinese Lin YuNews

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La Corea fino al 1443, l’anno in cui il re Sejong (1418-1450) creò l’alfabeto fonetico Hangul, era sprovvisto di un proprio sistema di scrittura, perciò usava prendere a prestito quello utilizzato nella grande Cina imperiale (Hanja), che si fondava sui suoni e sulle logiche della propria lingua, il quale era completamente diverso dal coreano e quindi non adatto a rappresentarne e a trascriverne i contenuti.

La penisola coreana dai lontani tempi della dinastia Zhou (che regnò nella Cina antica fra il XII e il III secolo a.C.), era uno stato vassallo dell’impero cinese, e così fu anche per la maggior parte dei 3000 anni successivi.

Gli aristocratici, i nobili e i cortigiani coreani mandavano i figli in Cina, da cui la Corea era dipendente e ne subiva l’influenza millenaria, per lunghi anni per lo studio dei Hanja, il cui apprendimento è quindi precluso alla popolazione e ai ceti più bassi, che erano del tutto analfabeti, ma che comunque avevano esigenze di esprimersi e di comunicare per iscritto.

Questi sono i principali motivi che portò alla ideazione di un alfabeto fonetico di facile comprensione e accessibile a tutti, il Hangul.

Però l’aristocrazia, la nobiltà e i funzionari dello Stato coreane non erano disposti a rinunciare a quello che essi consideravano un prestigio, e ai poteri che la conoscenza quasi esclusiva dei classici cinesi conferì loro, perciò gli ideogrammi continuarono ad essere utilizzati nei documenti ufficiali fino all’inizio del XX secolo, e questo comportò anche l’ingresso nella lingua coreana di molti vocaboli di origine cinese.

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I vocaboli di origine cinese sono in genere brevi, mono o bisillabiche, più parole possono avere la stessa pronuncia, i cui differenti significati si distinguono in base agli ideogrammi in cui vengono scritti oppure ai diversi toni che assumono, ma non essendo il coreano una lingua tonica, quest’ultima distinzione si perde, ciò conduce a una situazione in cui, se isolati dal contesto, il significato di molti termini sinocoreani lo si potrebbe cogliere in modo univoco solo attenendosi ai caratteri originari.

A partire dal 1970, forse per una questione di orgoglio nazionale, volendo dare un taglio netto con il passato non troppo glorioso di stato vassallo, durato millenni, la Corea del sud ha abolito l’insegnamento degli ideogrammi cinesi nelle scuole. Nonostante ciò ancora oggi, sulle loro strade si possono notare alcune l’insegne di negozi o alcuni nomi delle vie scritte in Hanja, addirittura sulle carta di identità sono indicati, accanto al nome scritto in Hangul, anche i caratteri Hanja.

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Recentemente il Ministero della pubblica istruzione della Corea del sud ha fatto richiesta di ripristinare l’insegnamento dei Hanja nelle scuole, questo perché la sua abolizione causò una frattura nella cultura coreana. I giovani non leggono i Hanja, perciò tutti i testi antichi pubblicati prima di allora per loro si tratta di qualcosa di assolutamente incomprensibile. Inoltre Hangul è incapace di esprimere concetti più profondi, questo di conseguenza impatta anche sulle istruzioni di grado superiore.

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Di seguito riporto come esempio la prima pagina della Costituzione della Corea del sud.

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